giovedì, aprile 27, 2006

ATTACCO A NASSIRIYA



ATTACCO A NASSIRIYA: MORTI TRE MILITARI ITALIANI, UNO GRAVISSIMO

ROMA - E' stata l'esplosione di una granata perforante a provocare oggi a Nassiriya quattro morti - tre militari italiani e un graduato rumeno - e almeno un ferito molto grave. Questi i nomi dei tre militari italiani vittime dell' attentato oggi a Nassiriya: capitano dell' esercito Nicola Ciardelli, effettivo al 185/o Reggimento acquisizione obiettivi di Livorno; maresciallo Capo dei Carabinieri Franco Lattanzio, effettivo al Comando Provinciale Carabinieri di Chieti; maresciallo Capo dei Carabinieri Carlo De Trizio, effettivo al Comando Provinciale di Roma - Nucleo Radiomobile. Il maresciallo Aiutante dei Carabinieri, Enrico Frassanito, effettivo al Comando Provinciale dei Carabinieri di Verona, sta per essere trasferito dall'ospedale da campo italiano di Nassiriya nell'ospedale americano di Ari Fajat, a circa 150 km da Kuwayt City.
Il capitano Nicola CiardelliLe sue condizioni sono gravi.



Questa la ricostruzione ufficiale dell'accaduto fatta dallo Stato maggiore della Difesa. "Alle 8:50 ora locale (le 6.50 ora italiana), lungo una strada a sud ovest dell'abitato di An Nasiriyah, una pattuglia del Contingente italiano composta da quattro veicoli protetti del Reggimento carabinieri della MSU (Multinational Specialized Unit) con a bordo un Ufficiale dell' Esercito, 15 militari dell' Arma dei carabinieri ed un graduato della Polizia Militare rumena venivano coinvolti nell' esplosione di un ordigno posto al centro della carreggiata".Dei due militari italiani rimasti gravemente feriti e ricoverati nell'ospedale da campo italiano, uno e' poi morto per le ferite riportate. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi e diverse pattuglie del Contingente italiano che, con l' ausilio della polizia locale, hanno provveduto a mettere in sicurezza l'area.

Il capitano Nicola Ciardelli
-->Il convoglio - spiega il comunicato - si stava recando al PJOC (Provincial Joint Operation Centre, la sala operativa integrata delle Forze di sicurezza della Provincia) dove i militari coinvolti nell attacco avrebbero dovuto svolgere il loro regolare servizio per le consuete attività di coordinamento con le Forze di sicurezza locali nel controllo del territorio. Sono in corso accertamenti, condotti in stretto coordinamento con la polizia locale, intesi ad individuare gli eventuali responsabili. Il mezzo colpito, in base alle prime ricostruzioni, ha subito esternamente danni limitati mentre l'interno è stato completamente distrutto dall'esplosione le cui fiamme hanno avvolto i militari che erano all'interno. Non è ancora chiara la matrice dell' attentato. Gli organismi investigativi e di intelligence sono al lavoro per capire chi c'é dietro all'attacco di una violenza inedita, per la "tranquilla" provincia di Dhi Qar, almeno con riferimento agli ultimi mesi.

FORZE INTERNAZIONALI, LA ZONA SUDNel sud dell'Iraq, in cui si trova Nassiriya, dove opera il contingente italiano (2.600 uomini circa), il controllo della zona, che gravita intorno a Bassora, é affidato alle forze britanniche (circa 8.000 soldati). Tra i paesi che forniscono uomini e mezzi nella regione, abitata in prevalenza da sciiti, ci sono la Romania, il Giappone, la Danimarca e la Norvegia. Ai giapponesi sono affidate esclusivamente attività logistiche.

CIAMPI, SGOMENTO E IMMENSO DOLORE
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, a quanto si apprende, apprese dal ministero della Difesa le prime notizie del gravissimo attentato di Nassiriya, ha espresso sgomento e immenso dolore per l'accaduto. Il capo dello Stato ha chiesto alle autorità competenti di essere tenuto costantemente informato per conoscere gli sviluppi e i particolari della vicenda.

IL MILITARE RUMENO MORTO AVEVA 28 ANNI Il militare rumeno morto oggi insieme a tre italiani nell' attacco subito a Nassiriya era il caporale Hancu Bogdan e aveva 28 anni, secondo quanto fa sapere il ministero della Difesa rumeno. Bogdan faceva parte della Polizia militare rumena formata da 100 uomini e ospitata a Camp Mittica. ORE DI ANGOSCIA TRA I FAMILIARI DI FRASSANITO Incollati alla televisione e vicini al telefono. Così trascorrono queste ore di angoscia i familiari di Enrico Frassanito da quando questa mattina, poco dopo le 9, un capitano dei carabinieri ha bussato alla porta della loro casa in un quartiere residenziale alla periferia nord di Verona avvertendoli dell' attentato in cui era rimasto coinvolto il loro congiunto. Portavoce della famiglia, il fratello del carabiniere Giuseppe Frassanito, dentista veronese, che ogni tanto trova coraggio e forza di parlare con i giornalisti che stazionano in strada di fronte alla casa. "Ho sentito che si parla di ustioni, per il 35-40 per cento del corpo - ha detto poco fa il medico - ma personalmente non so da qui capire come stia mio fratello. L' averlo trasferito a Kuwait City in un ospedale militare americano dovrebbe essere un fatto positivo anche se non ritengo che possa essere cosciente". Parlando della situazione all' interno della casa, il professionista ha detto di vedere sua mamma Assunta "azzerata, letteralmente azzerata e del resto non le fanno bene le immagini che stiamo vedendo. Ho visto i rottami del mezzo: l' ordigno è esploso da sotto e ha provocato ciò che ha provocato: ho visto i corpi di quei ragazzi - ha proseguito con le lacrime agli occhi Giuseppe Frassanito - purtroppo questo è il rischio che corrono questi ragazzi per il loro mestiere". Poco dopo l' uomo esce di casa con una foto del fratello in divisa. "Contrariamente alle volte scorse - ha commentato ancora piangendo - questa volta non era contento di partire. Questa volta era stato spinto da motivazioni diverse da quelle che lo avevano indotto tre anni fa ad andare con entusiasmo volontario in Bosnia. Rispetto all' ultima missione c'era qualcosa di diverso". Frassanito avrebbe dovuto restare in Iraq fino ad agosto.


http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200604271410239708/200604271410239708.html

Nessun commento: